Cosa ha in serbo il futuro per il Q8

05-09-2018
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Il Kuwait è un piccolo emirato incastonato tra l'Iraq e l'Arabia Saudita, una moderna metropoli che mescola grattacieli, condomini e moschee. Il suo nome - Kuwait - deriva dal diminutivo arabo dell'Hindustani kūt ("forte").

Col tempo il piccolo forte è diventata la città di Kuwait, la capitale, nota per la sua architettura moderna, che spazia dai grattacieli alle imponenti torri d'acqua, il cui design richiama le cupole piastrellate di una moschea classica. Una città che beneficia del connubio tra la sua modernità e il suo patrimonio culturale, che risale fin dall’antichità.

La sua crescita ha ricevuto un contributo vitale anche dal settore delle costruzioni, che negli ultimi anni ha fatto un significativo passo in avanti, sfruttando le opportunità dell’uso del calcestruzzo preconfezionato (RMC).

L’idea è nata principalmente da due problematiche: la gestione dei rifiuti inerti da demolizione e il poco spazio disponibile per costruire e quindi espandersi.

Fino a poco tempo fa gli scarti di calcestruzzo venivano infatti accumulati e lasciati consolidare nelle periferie. Così si creavano delle vere e proprie colline di cemento. Praticamente un patrimonio buttato via. Ora le cose sono cambiate, perché queste colline di inerti si sono trasformate in ricchezza, in materiale disponibile in grandi quantità e a basso costo.

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Come è avvenuta questa trasformazione?

Semplicemente frantumando il calcestruzzo accumulato con una benna frantoio MB BF120.4, montata su un escavatore Cat 336 D. Il materiale lavorato è stato poi rivenduto come stabilizzato.

Da una parte, quindi, l’aggregato riciclato ha trovato largo impiego nello sviluppo della rete stradale del Kuwait, sviluppo dettato dalla necessità di ridurre l’elevato tasso di traffico. 

Dall’altra parte ha dato un nuovo impulso a tutti i progetti di viabilità, spesso rallentati proprio dalla carenza di materiale da usare come riempimento o sottofondo. E ha fatto in modo che le impresi appaltatrici potessero finire i lavori in tempo e con grande risparmio.

Ma all’interno dei grandi lavori stradali il valore aggiunto è stato dato anche da un altro macchinario MB, usato nei cantieri di sviluppo della parte occidentale della 7a tangenziale. La fresa MB-R800 è stata utilizzata come macchinario primario, proprio per la sua caratteristica di realizzare aperture con estrema precisione, senza danneggiare il materiale circostante, sia su superfici verticali che orizzontali. Una valida alternativa quindi ai martelli idraulici e alle fresatrici stradali, anche per il fatto che è stata progettata per ridurre le torsioni e le vibrazioni sul braccio della macchina operatrice.

Come le benne frantoio MB, anche la gamma di frese MB-R consentono di ridurre i costi, i tempi di elaborazione e il trasporto dei materiali, contenendo l’impatto ambientale.

Un modo più accorto di riciclare come effettuato in Kuwait consente quindi di bonificare terreni e avere più spazio per lo sviluppo urbano. Crea ricchezza e quindi migliore lo stile di vita. E offre nuove opportunità per le imprese.