MB Crusher per un modello economico alternativo
E’ fissata per il 2030 la data entro la quale dovranno essere terminati i lavori di bonifica dei terreni circostanti l'Ilva, in linea quindi con quanto definito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: ben 1.137 milioni di euro saranno investiti all’interno di questo piano ambientale, tra i quali 301 milioni destinati alla copertura dei parchi minerari a tutela del territorio che insiste sulla centrale; 196 milioni alle cokerie e 179 milioni al piano acque.
Questo importante investimento fa parte di un più ampio piano di ristrutturazione e occupazionale previsto dall’offerta economica presentata dalla cordata Am Investco Italy guidata dal gigante mondiale della siderurgia ArcelorMittal, assieme al gruppo Marcegaglia e Intesa SP, che si è aggiudicata l’acquisto dell’Ilva. In particolare, Am Investco Italy propone tecnologie per una ulteriore riduzione dell’impatto ambientale quali: la separazione magnetica delle scorie fini, nastri trasportatori elettrostatici per contenimento delle polveri, tecnologie per la riduzione dei gas e tecnologie per il trattamento delle acque.
Un piano ambizioso, che avrà un forte impatto sul territorio e che dovrà essere il linea con le logiche dell’economia circolare, che rappresenta un nuovo modello per le modello economico alternativo di creazione di valore, attraente, positivo sul piano sociale, economico e ambientale.
Come decretato anche dalla Commissione Europea, l’Economia Circolare consente di perseguire un modello di sviluppo in grado di instaurare un nuovo tipo di relazione tra produzione e consumo, un vero cambio di passo nell’integrazione tra politiche ambientali ed economiche, basato sul ciclo di vita dei prodotti e incentrato sul recupero di ogni singola e preziosa materia prima.
[cit. http://www.tgcom24.mediaset.it]
Il concetto di economia circolare sta trovando uno sbocco interessante anche nel settore edilizio e del movimento terra: il costante rinnovamento del patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, e la riqualificazione di numerose aree industriali mettono alla luce il problema della gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. Non solo, spesso gli avvisi di gara pubblici prevedono severe restrizioni da un punto di vista ambientale. Allo stesso tempo, il costo del conferimento in discarica del materiale aumenta e diventa una voce di spesa a volte insostenibile per le aziende.
Per questo è necessario trovare soluzioni che consentano di recuperare e riciclare i rifiuti inerti a basso costo e con il minimo impatto ambientale.
Benne frantoio e benne vaglianti MB consentono di risparmiare sul personale (basta solo l’operatore dell’escavatore), sul consumo di carburante per alimentare il frantoio mobile, sulla manutenzione e tempi di lavorazione: l’eco-frantumatore MB frantuma gli inerti direttamente sul posto o sul cassone di un camion, limitando al minimo le necessità di rifornimento del materiale necessario alla realizzazione delle opere. Questo crea anche un più che positivo impatto sull’ambiente, in quanto il materiale viene riciclato sul posto, non s’inquina con gli automezzi per andare e venire dalla discarica, non si elimina ma si riutilizza ogni risorsa oppure la si rimette in commercio per altre lavorazioni. Tutto questo acquista un valore importante dal momento in cui molti Comuni hanno emanato normative più severe sul passaggio dei camion sul territorio comunale.