PASSO A PASSO CON LA CANALIZZAZIONE – CONNECTING WORLD AND PEOPLE

25-09-2018
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Benne frantoio e vaglianti MB sono usate nelle opere di canalizzazioni per garantire risparmio di tempi e costi

La verità è che quando non siamo connessi ci sentiamo fuori dal mondo.
E c’è chi fuori dal mondo lo è davvero. Perché non ha strade per raggiungere i centri abitati, non ha gasdotti che portano il metano per scaldarsi, né acquedotti, né oleodotti, non ha linee telefoniche né fibre ottiche.
Oggi essere connessi rende tutto più facile. E’ più facile comunicare, viaggiare, trasportare. Fare affari.
La connessione porta ricchezza.

Ma non si tratta solo di strade che collegano Paesi, città, Stati. Sotto di noi, a tratti invisibili, scorrono strade sotterrane: una  rete di tubi formata dalle decine di migliaia di chilometri di gasdotti e oleodotti che costituisce un vero e proprio sistema circolatorio, come il sangue per l’uomo. Sono la linfa vitale di una Paese. 

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Migliaia sono oggi i cantieri in tutto il mondo con opere di canalizzazione in corso per la costruzione di nuove vie per il trasporto di gas, petrolio, acqua. Spesso si tratta di gigantesche opere, suddivise in tratte, a volte situate in posti isolati, dove è necessario aprire chilometri di piste e strade per consentirne l’accesso.
Per chilometri e chilometri le macchine operatrici seguono il cantiere per scavare la trincea, realizzare il letto di posa, posare i tubi, preparare il materiale per coprire i tubi e chiudere la trincea. Per garantire la pezzatura degli inerti richiesta per la posa e copertura dei tubi di solito si usano grandi impianti di frantumazione e vagliatura, che di volta in volta vengono trasferiti vicino all’area di posa. Ma a volte i grandi impianti non possono nemmeno raggiungere certi cantieri. Perché non ci sono strade che li collegano. Oppure il materiale da riutilizzare deve essere prelevato da qualche altra parte, lavorato, rimesso in opera. Con grandi dispendio di tempi e costi.

Benne frantoio e vaglianti MB seguono invece il cantiere passo a passo. Si installano direttamente agli escavatori già presenti in loco, quindi chi le usa non ha altri costi di trasporto. Raccolgono il materiale estratto dallo scavo e lo lavorano, riducendolo di pezzatura e vagliandolo. E così avanti lungo tutto il cantiere.

Di esempi ce ne sono in tutto il mondo.

In Turchia erano ben 13 le benne vaglianti usate lungo il cantiere di costruzione dell’oleodotto del South Caucasus Pipeline, quasi 700 km di condutture per il trasporto del gas naturale. Tredici benne che hanno vagliato il materiale estratto dalla trincea direttamente in loco e hanno consentito di eliminare i costi di trasporto dei materiali di scavo, accorciando i tempi di lavorazione.

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Lo stesso è successo nella bellissima Patagonia, in Argentina, dove una grossa società che si occupa di importanti progetti di canalizzazioni per il trasporto di gas naturale e petrolio ha scelto di lavorare con una benna vagliante MB-S18 e una benna frantoio BF90.3. I due macchinari sono stati installati agli escavatori già presenti in cantiere: con la frantoio hanno ridotto di pezzatura il materiale, con la MB-S18 lo hanno vagliano direttamente sul tubo posato sulla trincea. Perchè questa scelta? Perché hanno potuto lavorare in modo agile e veloce e con un solo macchinario – l’escavatore -  hanno ottenuto materiale di diverse dimensioni. Con grande risparmio anche di tempo. Perché il tempo è denaro, si sa. 


Anche in Spagna, tra Malaga e Marbella, una frantoio e una vagliante MB sono state usate per completare un’opera di canalizzazione per la posa di un acquedotto in una zona lontana dal centro abitato. Con le due attrezzature MB è stato preparato sia il materiale fine per coprire i tubi che il materiale grosso per coprire il canale. 

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Ma anche la manutenzione dei macchinari costa tempo e soldi, soprattutto quando i cantieri si trovano in zone non servite da strade, lontani dai centri abitati e dalla officine. La manutenzione dei prodotti MB può essere fatta direttamente in cantiere, non c’è nessun bisogno di portali in qualche officina. E’ semplice da fare, basta qualche pompata di grasso ogni tanto che può essere fatta dall’operatore stesso. I tamburi delle frese possono essere smontati direttamente in cantiere. Niente costi in più, niente perdite di tempo.

Come in Bolivia, nel cantiere del Gasoducto Sucre-Potosì, dove una fresa MB ha lavorato per scavare una parte di trincea a più di 4000 metri sul livello del mare. Un’opera imponente, che si sviluppa in un’area composta da altipiano e montagne andine, molto lontano dai centri abitati. 

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Indipendentemente quindi che si tratti di piccoli tratti o cantieri su vasta scala, MB ha a disposizione modelli altamente performanti e studiati per ogni esigenza. Non solo, chi usa i prodotti MB può svolgere l’intero processo produttivo nel completo rispetto della natura del luogo senza alterare gli elementi che lo compongono, dal momento che scavi e trincee vengono riempiti con lo stesso materiale precedentemente scavato.